Ciao di nuovo a tutti ed eccoci per la seconda settimana consecutiva sulle pagine di Cisim Review. La rubrica è On The Corner e vi preannuncio subito che la prossima settimana ci sarà un ospite imperdibile. Non è vero, ma faceva figo dirlo… Via subito con qualche segnalazione.

Chissenefrega del nuovo trailer di Star Wars. Chissenefrega dell’anniversario di Ritorno al Futuro. Questa è stata, ed è, la settimana di Hotline Bling di Drake, finalmente in versione videoclip (lo vedete a questo link). Altro che spade laser o Nike che si allacciano da sole, il futuro è Drake che balla la bachata vestito come un paninaro di fronte a dei pannelli di luce riflessa color pastello fluo: questo è il futuro che vogliamo. Scherzi a parte, come al solito, quando si parla di Drake, il confine tra LOL ed avanguardia è sottilissimo, e qui ad esempio abbiamo un videoclip creato (chiaramente) apposta per essere scorporato in mille Meme, ma ispirato – si direbbe – alle opere di James Turrell, artista contemporaneo statunitense ricercatore instancabile nell’ambito della luce e della spazialità. Niente da dire: Drake ce l’ha fatta anche stavolta. Edit dell’ultimo minuto, pare che James Turrell non l’abbia presa molto bene. (Informazioni rubate a Dario Moroldo degli Amari, l’unico che può competere con me in fatto di Drake-fanatismo).

Drake is dancing

Altro video grandioso, ma di tutt’altro genere, è quello di The Last H.O.P.E. di Vaghe Stelle, premierato dalla prestigiosa rivista newyorkese The Fader. Vaghe Stelle, al secolo Daniele Mana, – che tra l’altro, se non ricordo male, è anche fan di Drake – è un musicista elettronico di grandissimo talento, già esibitosi live a Ravenna un paio di volte negli ultimi anni. Il videoclip, diretto dall’artista e teorico del cyberspazio Alan Sondheim, è un viaggio indescrivibile fatto di animazioni digitali, colori in esplosione ed estetica hacker. Vaghe Stelle è inoltre uno degli artisti chiamati a raccolta dal curatore Nico Vascellari per l’ottava edizione del Transmission Festival, che si svolgerà a Ravenna a fine novembre. Programma che si preannuncia succosissimo.

 

Cambiamo orizzonte. Spuntata fuori ieri notte, dal nulla, Bellaraga Bootleg, di HLNMSRA, è una delle migliori tracce che vi capiterà di ascoltare questa settimana. I più scaltri già dal titolo avranno capito la mossa: c’entra Squalo, di Guè Pequeno, che per quanto mi riguarda – e di gran lunga – è il miglior singolo rap italiano dell’anno. Il rework di HLMNSRA è geniale, sul serio, e se avessi qualche migliaia di euro lo stamperei in vinile: questa roba merita l’eternità. Praticamente siamo di fronte al pezzo originale, intero, con dei sample incastrati sopra e tutto un gioco di filtri sulle frequenze. I primi trenta secondi ti chiedi “cos’è sta roba?”, poi il tutto magicamente prende un groove strano, e irresistibile, e niente: l’ennesima dimostrazione della bravura di HLMNSRA, uno dei migliori beatmaker italiani.

https://soundcloud.com/hello_ra/bellaraga-bootleg

 

Concludo come al solito con un libretto, anche stavolta edito da Adelphi. Questa vita tuttavia mi pesa molto, di Edgardo Franzosini, scrittore che personalmente non conoscevo ma di cui cercherò senza dubbio gli altri volumi. Un piccolo romanzo, nemmeno cento pagine, che racconta la “vita immaginaria” dello scultore Rembrandt Bugatti, fratello del più celebre Ettore, fondatore dell’omonima casa automobilistica. Lo scultore – realmente esistito, e piuttosto famoso agli inizi del Novecento per via delle sue sculture di animali – viene raccontato attraverso uno stile leggero eppure profondo e ricco di sfumature. Il classico libro che leggi in un paio di giorni, ma che ti lascia un sacco di spunti in testa. Il rapporto tra Rembrandt Bugatti e gli animali viene sviscerato, ipotizzato e immaginato in maniera decisamente poetica e originale. Poi arriva la Grande Guerra, e cambia tutto.

Questa vita tuttavia mi pesa molto

Questa vita tuttavia mi pesa molto