Ciao a tutti, e grazie ai ragazzi del Cisim per l’ospitalità su queste pagine virtuali. Mi chiamo Filippo Papetti, scrivo di musica (e altro) da un po’ di anni, e quella che state leggendo è la mia rubrica settimanale. Si chiama On The Corner, in omaggio ad uno dei capolavori del grande Miles Davis, e tratterà – nella pratica – di quello che mi pare: principalmente musica e libri. Ma partiamo subito con alcune segnalazioni.
Neighborhood Wonderful, dei White Boiz, è uno dei dischi hip hop più interessanti usciti di recente. White Boiz è il nuovo gruppo formato da Krondon, rapper albino degli Strong Arm Steady, e Shafiq Husayn, dei Sa-Ra Creative Partners. L’album è un concept incentrato sul colore “bianco” – no, non c’entra Caneda! – ed è un ottimo esempio di hip hop losangelino di quello strano: strano è il rap di Krondon, strani sono i beats di Shafiq. Ne parlo in maniera più approfondita qui, c’è anche un ottimo video, diretto da Eric Coleman di Mochilla. Garantisce Stones Throw Records.
È uscita di recente Beat.it Vol.2, una compilation in free download contente i migliori beatmaker italiani a metà tra hip hop ed elettronica. Ogni brano è composto a quattro mani e sono tutte collaborazioni inedite. Dentro vi si trova il top della sperimentazione nel genere e se siete appassionati della cosa – o semplicemente curiosi – dovete assolutamente dargli un ascolto. Tra le venti tracce spicca sicuramente quella di Godblesscomputers e Lvnar (produttore per E-Green e Mecna). Il nome Godblesscomputers non vi dice nulla? È Dj Nada, ex-Il Lato Oscuro della Costa, ormai lanciatissimo come solista di musica elettronica. Clicca, e te l’ascolti!
Spostiamoci ora su territori diversi per parlare di Kamasi Washington. Il suo The Epic – e il nome dice tutto – è uno dei migliori dischi usciti nel 2015. Kamasi è un sassofonista e compositore di Los Angeles – tra le altre cose ha partecipato alle registrazioni dell’ultimo di Kendrick Lamar – e quest’anno ha stupito tutti con questo grandioso triplo Cd di jazz cosmico. Finalmente, con qualche mese di ritardo, è disponibile anche in vinile. Il prezzo è sì un po’ alto, siamo sui 40 euro, ma il contenuto li vale tutti; senza contare che esce in un formato davvero figo: cofanetto rigido di tre Lp. Che altro dire… facciamo pressione psicologica perché lo chiamino al prossimo Ravenna Jazz. (A questo link, inoltre, è disponibile la registrazione integrale di un suo magnifico live.)
Concludo parlando di un libro, anzi, del libro migliore che mi sia capitato di leggere quest’estate: Il cervello di Alberto Sordi, di Tatti Sanguineti, editore Adelphi. È un libro difficile da descrivere – e già questo per me è positivo – e tratta della vicenda artistica e personale di Rodolfo Sonego, sceneggiatore per cinquant’anni di Alberto Sordi. Sanguineti è uno dei migliori critici cinematografici dello Stivale, ma il libro non parla “solo” di cinema. Attraverso dialoghi con lo sceneggiatore, infatti – che il suo amico Ennio Flaiano sosteneva avesse sempre Madame Bovary sul comodino: ma per correggerlo! – emerge un ritratto vivido dell’Italia del Dopoguerra, un ritratto fatto di frammenti, rimandi e suggestioni. La penna di Sonego – arrivato al cinema quasi per caso, essendo lui di formazione un pittore – è una delle migliori del Novecento italiano, e non fatevi incantare dal fatto che abbia scritto principalmente commedie. La sua intelligenza si dipana lungo tutto il libro, nel racconto dei viaggi, degli incontri, dei film realizzati e di quelli non. Consigliatissimo!